ORARI SANTE MESSE
DOMENICA E FESTIVI ore 10.00LUNEDì ore 17.30 (ore 17.00 recita del Santo Rosario)

Domenica 24 gennaio 2021
III domenica del tempo ordinario - “Convertitevi e credete al Vangelo”
Dal libro del profeta Giona Gn 3,1-5.10
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 7,29-31
Dal Vangelo secondo Marco Mc 1,14-20
Cari amici
Il grande tema di questa domenica è la conversione, non prima di tutto come miglioramento morale del nostro comportamento, ma come cambiamento di mentalità, come la scelta di dire sì a Cristo, come ci è raccontato nel Vangelo. Come può avvenire che io senta il bisogno del cambiamento?
Perché a volte non lo si sente affatto, o non sembra così tanto urgente!
La grande invocazione è quella del salmo di oggi: “fammi conoscere o Dio le tue vie”, perché è possibile ritornare!
1- Come posso conoscere le Sue vie nella confusione di tante proposte?
C’è qualcosa che accade, una persona che incontri, un fatto, una situazione bella o brutta che ti costringe a riflettere, un libro che leggi, una parola che senti forse per caso e che trova eco dentro il tuo cuore.
Giona per quelli di Ninive è stato un richiamo alla conversione. La distruzione di cui parla non è prima di tutto una minaccia, ma la descrizione di ciò che sta avvenendo: il disastro della loro vita, piena di attaccamento e passione per ciò che non dura.
Perché il compito principale del profeta, come di ogni vero testimone, non è quello di prevedere il futuro, ma di spiegarti il significato vero del presente.
È un testimone che ci ricorda chi siamo.
Quante volte nella vita incontriamo persone che vediamo vivere il presente, che è uguale per tutti, con dentro una certezza, una convinzione e quindi una speranza che quasi ci fa invidia.
2- Ma c’è il cuore che è ancora più vicino a noi e che in ogni momento ci
ricorda che siamo fatti per l’eterno, per un senso alla vita che non riguarda solo certi momenti. È il tuo cuore, che non mente anche se tenti di farlo tacere, a ricordarti che sei destinato alla bellezza, al bene, alla pace, alla giustizia, insomma alla felicità.
Il più grave peccato è far tacere il cuore in nome di quello che chiamiamo concretezza o realismo, facendo finta di essere forti, mentre si diventa cinici e scettici su tutto e quindi molto spesso violenti. A volte non seguiamo il nostro cuore, per seguire delle interpretazioni della realtà, delle spiegazioni dei fatti, che generalmente sono suggerite dal potere (giornali, televisione, gli esperti o anche certi amici sempre ben informati) e che Benedetto XVI chiamava i “falsi infiniti”.
Cristo, attraverso il richiamo del cuore e dei testimoni, offre una possibilità e domanda una risposta alla nostra libertà: venite dietro a me.
3- Quello che Giona è per gli abitanti di Ninive, S. Paolo lo è per quelli di
Corinto cui richiama che “il tempo si è fatto breve” e ch è necessario affidarsi a ciò che veramente vale, perché “passa la figura di questo mondo”.
La conversione è possibile solo riconoscendo la propria dignità di figli ed il proprio destino eterno, perché non è un semplice accomodamento o una mano di bianco.
Si tratta di un cambiamento di mentalità che investe il modo con cui si dà valore alle cose, un valore determinato dal destino.
Pensiamo a tre aspetti che sono centrali nella vita di ogni donna e ogni uomo: la famiglia, il lavoro e la vita sociale.
Se la famiglia perde la sua origine, il suo posto nel disegno di Dio, allora è semplicemente una convenzione in cui l’istinto mi dà una mano, ma solo fino a quando non viene messa in discussione l’affermazione del mio io.
Se il lavoro perde la sua caratteristica di collaborazione al progetto di Dio e quindi di esaltazione della dignità dell’uomo, rimane solo la sua descrizione come maledizione, come minaccia alla mia libertà.
Di questi tempi poi è tutta la vita sociale che mostra drammaticamente la sua fragilità. A cosa servono tutti i nostri nobili sforzi se tutto si riduce alla speranza (senza fondamento scientifico !) che tutto andrà bene.
4- Cristo in modo definitivo per tutti gli uomini, tutto l’uomo, tutti i
tempi: centro del cosmo e della storia.
Il tempo è compiuto, cioè da questo momento la vicinanza del compimento è documentata, è evidente per la presenza di Cristo
Dietro a Lui si può cambiare perché si realizza pienamente ciò che sono e ultimamente ciò che desidero essere.
Se Pietro, Giovanni, Andrea, Giacomo e tutti gli altri lungo 2000 anni l’hanno seguito è perché ciò che Lui diceva, faceva e più ancora era, corrispondeva al desiderio del loro cuore di uomini e dava un orizzonte mai visto: pescatori di uomini!
5- E’ nel cammino della Chiesa che incontriamo l’invito a seguire Gesù:
nella sua Parola, nel sacramento, nell’obbedienza convinta al Papa, dolce Cristo in terra (S. Caterina da Siena) e nella testimonianza di fede di tanti che giocano la loro vita, come Pietro, sulla sua parola hanno detto sì, come la Madonna, ma anche come tanti che vivono tra noi e che sono anche qui.
La Chiesa ora, non come associazione o club ideologico, ma come continuità della presenza di Cristo che continua a incontrare l’uomo, a rivolgere l’invito a seguirlo e a richiamare a tutti la grandezza della nostra vita destinata alla Gloria.
Fammi conoscere le tue vie non è la domanda di una visione, ma la domanda di essere attenti ai segni della fedele misericordia di Cristo.
Buona settimana P. Paolo
Immagine: Duccio da Boninsegna – Gesù istruisce gli Apostoli
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